«Abbiamo lavorato molto in questi giorni e stiamo rispettando i tempi. I giocatori devono caricare il fisico di un lavoro importante in questo periodo, per poi vedere i risultati più avanti». Luigi Del Neri parla alla vigilia della prima amichevole estiva, che la Juventus giocherà domani a Pinzolo contro una rappresentativa della Val Rendena. Per la sua “prima” assoluta sulla panchina bianconera, il tecnico si aspetta «di vedere sul campo tutto ciò che la squadra ha provato in questi giorni, anche se inevitabilmente i giocatori saranno condizionati dai carichi di lavoro».
Del Neri sta plasmando la Juve a sua immagine e somiglianza: «Voglio un impegno massimale da parte di tutti, il rispetto dei ruoli e dei nostri tifosi, che sono fantastici e che ringrazio per l’affetto dimostrato a me e alla mia famiglia. Dobbiamo avere una mentalità di squadra. Il giocatore “nasce” singolo, poi sta all’allenatore assemblare il gruppo. Visto che questo è un gioco di squadra, c’è bisogno di lavorare di reparto e con tutti i compagni. Chiaro poi che un giocatore di qualità, all’interno del gruppo, possa fare la differenza».
A proposito di giocatori di qualità, il tecnico sinora ha utilizzato Diego come seconda punta: «Deve potersi muovere sul campo liberamente, con pochi compiti tattici. Credo sia più una punta che un centrocampista. Un paragone con Cassano? A me sembra che ricordi più Doni, per parlare di una altro giocatore che ho allenato, anche se Cristiano è più attaccante. Diego è molto bravo quando ha spazio e può attaccare la porta frontalmente. Mi è parso molto volitivo e potrà avere spazio, come tutti del resto. Ho visto molto motivati i ragazzi più giovani, così come Trezeguet e i giocatori che sono al centro delle voci di mercato. Queste però non mi toccano, io sto monitorando tutti».
Gli chiedono se la rosa della Juve abbia bisogno di ulteriori rinforzi: «Abbiamo portato nuovi elementi che facessero al caso nostro e ora mancano anche molti Nazionali. La rosa andrà ampliata nei settori che al momento sono deficitari, ma spendere per spendere, meglio tenere i giocatori che già abbiamo perché sono un patrimonio che non vogliamo disperdere. La gente ci ama e questo è importante. Vogliamo ricambiarli creando una squadra che abbia cuore, che lotti e che sudi. Vogliamo che la Juve sia una squadra di calcio».
Riguardo agli obiettivi, Del Neri sottolinea che l’importante sarà «trovare la mentalità per lottare. A quel punto non ci sono risultati che non si possano raggiungere. Dobbiamo avere degli obiettivi e creare una squadra che abbia un’identità e una resa importante. Basta dire Andrea Agnelli, per capire cosa rappresentiamo. Abbiamo tutti grande fiducia nel presidente, nella dirigenza e nella dirigenza e dovremo portare quella stessa mentalità sul campo».
Infine, un pensiero ai Mondiali e alla Nazionale italiana: «Sono contento che la finale sarà giocata da due squadre europee, che assemblano grandi giocatori in gruppi che si applicano molto. Questo è il futuro del calcio. Dicevano che l’Europa era in declino, invece l’ha fatta da padrona. Spero che presto possa accadere anche all’Italia. Credo si debba ringraziare Lippi per quanto fatto e per il lustro che ha dato alla Nazionale e augurare a Prandelli di fare un buon lavoro e di portare avanti le sue idee».